Il Mangiadischi è più Sexy dell’i-pod
DVD, DVX, CD, Blue Ray, i-pod… ma che cosa sono queste strane sigle??? Non capisco, non capisco proprio, troppa tecnologia! Va bene, lo ammetto anche io ne faccio “uso”… ma quando ero piccolo (ahimè ormai tanti anni fa) c’era solo un oggetto bramato da migliaia di ragazzini: Il Mangiadischi.
Già dal nome, “il mangiadischi“, il bambino era attratto da una curiosità irrefrenabile. Che cosa mai poteva essere questo strano oggetto colorato che “mangiava” letteralmente i dischi?
Era un oggetto imprescindibile per qualsiasi bambino degli anni ’70. Lo dovevi avere. La tua cameretta non poteva dirsi tale se non aveva l’oggetto dei tuoi desideri.
Io lo avevo (come tantissimi altri miei coetanei) arancione. Era il colore più venduto, forse perché faceva molto “Seventies”, ma c’erano anche azzurri, verdi, rossi o gialli. Più tardi venni a sapere che il modello del mio mangiadischi si chiamava “Penny”, ma per me era solo il mangiadischi.
L’ho consumato a forza di usarlo. Ascoltavo ininterrottamente i miei 45 giri (che ho ancora!), dalla colonna sonora del Tempo delle Mele (ebbene sì, ma non spargete troppo la voce), ai Rockets di Radio Station (quegli strani tizi tutti dipinti d’argento, strepitosi!), dagli Alan Parson Project ad Alberto Camerini e la sua “Rock and Roll Robot” o alla colonna sonora di Paradise (comprata unicamente perché c’era quel gran pezzo di figliola di Phoebe Cates…eh eh eh).
Una volta devastato il mangiadischi dall’uso bastava comprare due torcioni (le pile, quelle grandi) e in un attimo…voilà, la magia riprendeva più forte di prima! C’era anche la spina, ma ovviamente non era la stessa cosa di portarselo in giro e “tirarsela” un po’!
Devo dire onestamente che a vederlo adesso, paragonato a tutto quello che ci può essere in giro di strumenti e attrezzature musicali, viene da ridere, e mi fa quasi tenerezza ma non credo che i bambini di oggi siano così felici e soddisfatti della infinita tecnologia a loro disposizione di quanto lo fossimo noi per un singolo oggetto!
Consideriamo che sul mercato, a parte i primi esempi un po’ tristi di walkman, non c’era nulla per ascoltare la musica “in giro”. Il mangiadischi fu un’innovazione pazzesca per chi, come me, si voleva rintanare in camera lontano dai fratelli o andare in giardino ad ascoltare la propria musica senza rompere le scatole ai genitori e ai loro “stereo-ni” importanti.
E poi c’erano quei piccoli buchini da cui usciva la musica, il motore si spegneva automaticamente alla fine della canzone, il volume era piccolo piccolo sul lato destro e udite udite c’era addirittura l’autoespulsione del disco!!! Ma vuoi mettere?!?
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