Fred Astaire Vs Gene Kelly
Fred Astaire e Gene Kelly, due tra i più grandi personaggi di sempre della Hollywood anni ’50-’60.
Coreografi, cantanti, registi, attori ma soprattutto ballerini eccezionali.
In realtà i due iniziarono a lavorare ben prima del dopoguerra ( Astaire nei primi anni ’30 e Kelly – di una decina di anni più giovane – nei primi anni ’40 ), ma di loro si ricordano capolavori come Cenerentola a Parigi (1957 Fred Astaire e una splendida Audrey Hepburn 28enne), Un Americano a Parigi (1951 Gene Kelly in una forma strepitosa per la regia di Vincent Minnelli ), Papà Gambalunga (1955 Fred Astaire e Leslie Caron in una divertente commedia musicale) e Cantando sotto la Pioggia (1952 con la consacrazione definitiva di Gene Kelly in uno dei più famosi musical di tutti i tempi).
Diversissimi fra loro, Astaire figlio di una generazione conservatrice legata ancora ai ritmi e tempi di fine ’800 e Kelly figlio dell’industria americana dei primi del ‘900 e di quello che diventerà il sogno americano.
Diversissimi dicevamo, ma tuttavia legati indissolubilmente da un amore sfrenato per lo spettacolo e per il ballo, uniti da quella voglia di sudare, fatta di palcoscenici polverosi, di prove su prove estenuanti pur di raggiungere la perfezione, di caviglie doloranti, di teatri vuoti e di arene gremite, ma sempre con un unico obiettivo: ottenere il rispetto del pubblico e farlo divertire con stile ed eleganza. Sempre.
Avevano provato a metterli contro, come spesso accade. Creare la rivalità. Uno, Astaire, era puro stile ed il suo ballo etereo era una nuvola di classe al di sopra di tutti; il secondo, Kelly, era più muscolare ed esplosivo, ma nel suo ballo straripava un’incontenibile e contagiosa allegria e gioia di vivere.
In realtà rivali non lo furono mai. Si stimavano e si rispettavano e ognuno ballava per la sua fetta di pubblico. Entrambi vincitori di Oscar (1950 Astaire e 1951 Kelly), ebbero come partner alcune tra le più brave (e belle) ballerine dell’epoca, da Ginger Rogers a Rita Hayworth, da Leslie Caron a Lana Turner, da Audrey Hepburn a Cyd Charisse.
Assoluti professionisti, interpretarono al loro meglio attraverso i musical, quella voglia di divertimento e spensieratezza che aleggiava negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra, quando la gente aveva solo voglia di dimenticare le tristezze del II conflitto mondiale e cercava nel ballo e nel canto di ritrovare quell’infanzia ed ingenuità oramai perdute.
Furono degli esempi da imitare ed ammirare, attori di un tempo scomparso che forse non ritornerà più.
E’ proprio per questo che i loro film andrebbero fatti vedere e rivedere ai giovani d’oggi. Per far capire loro come può essere possibile un mondo migliore a passo di danza, come l’eleganza possa essere riscoperta da un semplice passo di tip-tap, come i rapporti tra di noi si potrebbero risolvere più facilmente abbracciandosi e danzando sulle ali del tempo.
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